mercoledì 17 febbraio 2021

 

Pier Arrigo Carnier
tSS6ph onsohredco ·
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PORZUS 7 FEBBRAIO 1945. NON FU ECCIDIO MA UNA PUNIZIONE MOTIVATA. ECCO LA REALTA' OGGETTIVA
Rispondo a ENZO ZORUCHOWO che, a seguito di quanto da me pubblicato l' 8 febbraio in ricorrenza alla vicenda PORZUS, è intervenuto pubblicando il video realizzato il 10 febbraio 2003 contenente la dichiarazione fatta sul luogo in tale data, dal comandante VANNI .
Riassumo quanto dice Vanni, appreso dalla sua recita nel video, chiedendo venia ove vi fosse qualche inesattezza . Ecco le sue frasi :"" Quale ex membro della Val Natisone e dirigente del Partito comunista non fui implicato nell' eccidio del barbaro misfatto di malga Porzus del quale risultano responsabili, oltre a "Giacca" comandante dell' azione dei GAP, due esponenti della Federazione del Partito Comunista Italiano di Udine. A titolo personale chiedo perdono e scusa agli eredi delle vittime di quel barbaro misfatto. Questa dichiarazione l' avrebbe dovuta fare il Comando del Raggruppamento delle forze partigiane comuniste del Friuli. orientale"".
A fine dichiarazione Padoan e don Redento Bello, prete celebrante la funzione religiosa della manifestazione e a suo tempo partigiano dell Osoppo, si abbracciano fraternamente. Si tratta di una messinscena in qualche modo gestita, intesa a chiudere con bonarietà, quasi alla paesana, un' aggrovigliata vicenda di contrasti che merita trattata invece con una seria spiegazione e cioè : - da un lato c' era l' ambiguità dell' Osoppo, di stare seduta su più sedie ed ecco la sua posizione : 1) proclamatasi garante dell' integrità del Friuli minacciata da pretese di annessione slava, quantomeno di alcune zone mistilingue di prevalenza slava al confine orientale; 2) collegata ufficialmente agli alleati anglo-americani , da cui riceveva, mediante lanci aerei, rifornimenti di armi, munizioni, vettovagliamenti e denaro onde condurre l' attività anti tedesca con accredito di missioni paracadutate presso le formazioni ; 3) in contrapposizione alla posizione ufficiale anti tedesca l' Osoppo era invece legata ai tedeschi ( aveva con gli stessi intrecciato le fila)
in rapporti, precisamente con la Platzkommandantur di Udine
( Waffen SS. Sturmbannfuehrer Freiherr von Alvensleben ) ed infine stava conducendo trattative di alleanza coi Fascisti repubblicani e la Decima MAS di Valerio Borghese. Sul piano resistenziale venivano quindi le formazioni comuniste, scese in campo prima di quelle osovane, il cui obbiettivo ideale , al dilà dell' impegno operativo anti tedesco con sabotaggi ed azioni di attacco nelle retrovie, consisteva: 1) -affrontare a fine guerra un programma politico di rivolgimenti sociali di fondamento marxista; 2) - soddisfare le pretese slave di annessione alla nascente Federativa delle aree di confine, qualora di maggioranza etico-linguistica slava, ed altro.... L' Osoppo, nel suo malcelato comportamento, si rivelò quindi d' intralcio alle forze partigiane comuniste dando luogo a motivati sospetti violativi dei principi resistenziali. Fece quindi scattare l' allarme nel capo delle formazioni GAP, "Giacca", preposte a funzioni d' indagine e garanzia di sicurezza delle formazioni operative comuniste combattenti del Friuli orientale. Con l' assenso del P.C.I. di Udine "Giacca" pose in atto in atto l' annientamento fisico del residuato nucleo di circa venti osovani acquartierati a Porzus, dei quali 17 furono effettivamente uccisi con un' operazione graduale. Nel clima di tensioni dello stato di guerra di quel periodo da me vissuto e di cui conosco il retroscena, l' azione punitiva su Porzus appare motivata. Dal punto di vista di una valutazione storica credo non vi sia altro da aggiungere.
17 febbraio 2021. CARNIER PIER ARRIGO
Commenti
Pier Arrigo Carnier
Ringrazio Kelen Fabro, Laura Zanardo, Alida Petris , Andrea Forti e molti altri per l' aver preso visione delle mie precisazioni sul caso Porzus. a lungo travagliato da un groviglio di versioni di parte, di fonte partigiana oppure parto di storici squallidi o prezzolati, tutti distanti dalla verità, guidati dall' obbiettivo di costruire un qualcosa che s' innesti nella linea di interesse politico dominante che considera le vittime dei martiri versione attorno a cui giocano degli interessi. Ma la realtà, su basi probatorie è un'altra.
Laura Zanardo, Kelen Fabro e altri 3
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