martedì 30 marzo 2021

CARNIER PIER ARRIGO

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Stupenda foto di SILVANO LAZZERI, prima guerra mondiale credo fronte del Trentino, da dove partì la Strafexspedition del Feldmarschall Conrad von Hoetzendorff.





General ungarisce division Budapest, Ludvig Goighinger


La Strafexspedition fu il grande sforzo dell' esercito imperiale austriaco. Dal 15 maggio al 16 giugno 1916, finito nell' insuccesso per motivate cause tant'è che l'mperatore Karlo, successo a Franz Jose, che si trovava a Spilimbergo, decise ed ordinò il rientro nelle posizioni di partenza. C' è un fatto tuttavia molto affascinante su cui già scrissi diversi anni fa su Il Gazzettino o Messaggero , su due piedi non ricordo bene, e cioè che, nella parte finale della linea offensiva verso Venezia o diciamo verso la foce del Piave ebbe a verificarsi un' ardita azione austriaca, quella precisamente della divisione ungherese Budapest, dislocata attorno a San Donà di Piave, della quale parte consistente al comando del generale Goiginger a nord di Nervesa della Battaglia, attraverso un ponte allestito ma pericolante, riuscì a superare il Piave ed attestarsi sul Montello, posizione che mantelle per alcuni giorno e dalla quale, su disposizione dell' imperatore che, stante il carente andamento del' offensiva sul resto del fronte, giudicò inutile, dovette ritirarsi. L'operazione ritirata, degna da manuale, fu condottadi notte senza perdite d' uomini e mezzi. Per tale operazione il generale Goiginger ebbe l' alto riconoscimento al merito Imperatrice Maria Theresie. Scriverò ancora su quest' azione deglungheresi della divisione Budapest vista, come storic al disopra delle parti.
Accanto alla foto della valle la foto del generale GOIGINGER. Testimonianze di anziani cittadini veneti da me ascoltate , sopravvissuti in quelle zone d' azione, dissero che , da giorni le forze combattenti austroungariche lamentavano una forte carenza di viveri e mancavano della razione del pane. In gran parte gli ungheresi erano giovani ed apparivano pallidi e provati. Ho sempre nutrito ammirazione per gli ungheresi, per motivi personali che tralascio di spiegare, con profondo apprezzamento del famoso libro " I ragazzi di via Pal", autore Ferenc Molar, ovviamente ungherese, per la delicatezza umana dei contenuti.
29 marzo 2021
CARNIER PIER ARRIGO


Commenti
Rui Giuliano
Grazie, non sapevo che avessero superato il Piave, in merito a quest'ultimo la propaganda creò un falso storico e mi riferisco alla canzone del Piave "il Piave mormorava calmo e placido al passaggio dei primi fanti il 24 maggio...." già giorni prima del 24 maggio 1915 le nostre truppe erano attestate nelle varie località, trincee, ecc.. Avrebbe avuto senso se si riferiva all'autunno/inverno 1918
· Rispondi · 10 h

Pier Arrigo Carnier

CONQUISTA DEL MONTELLO

Vi è assoluta certezza che la divisione ungherese Budapest, superato il Piave, si attestò sul Montello. Ricordo che, sulla base di testimonianze controllai il punto di allestimento del ponte da parte di genieri , si trovava a nord di Nervesa della Battaglia dove, sulla destra della strada che sale, diciamo verso Pieve di Soligo, c' è una Villa che era di proprietà di ebrei venuti da Maccaccari Gazzo ( Verona). Non vi sono dubbi su questa brillante azione dell' esercito imperiale austro ungarico. Su questo ed altro da gran tempo ( ho 95 anni) parlai con competenti austriaci ad alto livello.
Il 15 maggio 1916 le truppe italiane erano attestate sulla destra del Piave. Pioveva, un autentico diluvio. Il generale austroungarico August Urbanski von Ostrimecz, ex capo dell' Evidenz Burau (Servizi segreti) di cui posseggo il diario inedito donatomi dalla figlia Aidi Heidi, cognato del Feldmarschall Conrad von Hetrzendorff capo dell' operazione Strafexspedition, al comando della 24a divisione austriaca, con sede a Villa Varda (Brugnera di Pordenone) ebbe l' ordine di muoversi e posizionarsi sul Piave. Racconta nel diario lo stato di difficoltà, per il tempo ed altre valutazioni, nell' accingersi al passaggio del Piave su un ponte pericolante. Consultatosi coi suoi ufficiali, stanti gli attacchi aerei italiani, ritenne che avrebbe arrischiato le vite della sua divisione e si rifiutò di eseguire l' ordine. Fu chiamato d'urgenza a San Vito al Tagliamento dal Supremo comando e destituito. La divisione ungherese invece, più a nord, si espose ed affrontò il rischio con straordinario successo. Altro vi sarebbe da dire.....
Sempre sulla base del diario Urbansky von Oastrimiecz una delle cause di insuccesso della Strafexspedition oltre alle difficoltà dell' imperatore Karlo nel decidere a chi affidare il comando guida, se a Conrad von Hoetzendorf o a Boroevic, le cui strategie e tattiche erano controverse, decisione che comportò ritardi ed anche conseguenze e, in ogni caso l' affidamento guida fu dato Conrad, altro elemento essenziale, in senso negativo, fu il mancato supporto dell' artiglieria tedesca e le carenze delle granate del munizionamento dell' artiglieria austriaca. Ho pubblicato a suo tempo vari articoli su vicende riferite nel diario.

Merita aggiungere, riguardo Urbanski che, il medesimo, nel periodo in cui fu a capo dell' Evidenz Burau, visse una vicenda ch'ebbe grande risonanza e sulla quale fu in seguito girato un noto film. Trattasi precisamente delle scoperta di alto tradimento del colonnello austriaco Redl in favore dell' esercito zarista. Redl, convocato di fronte ad Urbansky e reo confesso, si suicidò con un colpo di pistola. Corse voce, ritenuta attendibile dal principe ereditario Francesco Ferdinando d' Asburgo che, sarebbe stato Urbanski a posare la pistola carica sul tavolo, quale tacita offerta a Redl, di scegliere tra il suicidio o comunque la morte certa mediante fucilazione per alto tradimento. Urbansky ne parla nel suo diario:........ ed a tal proposito ne parlai con la figlia Aidi Heini a Graz, dove viveva. Il principe Francesco Ferdinando, fervente cattolico non tollerò questa desunta verità e, per tale motivo, tolse l' incarico di capo dell' Evidenz Burua ad Urbanski il quale rientrò nell' esercito col suo grado di generale. Di lì a breve, nel 1914. il principe ereditario e la consorte, com'è storicamente noto, morirono assassinati a Saraievo.
La vicenda dell' esercito austroungarico sul Piave e la chiamata in causa del prezioso diario Urbanski hanno rimosso in me il caso Redl, sul quale ho ritenuto di attardarmi conoscendo bene il retroscena, ritenendo che, al dilà della risposte date all' interlocutore Rui, si tratta di argomento che possa suscitare interesse nei lettori !!!
Potrebbe essere un'immagine raffigurante montagna, albero e natura
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