martedì 27 giugno 2017

SPIGOLATURE DA INTERMEZZO


COMUNICATO
Cari lettori e lettrici, non solo italiani, ma soprattutto amici slovacchi, russi, sloveni, serbi, calmucchi, mongolici delle steppe dell'Asia. Molto interesse sta suscitando il mio COMUNICATO STRAORDINARIO del 23 giugno, diffuso sui miei siti Facebook e Blogger con riferimento a quanto pubblicato di TRENTINO LIBERO on line, nei giorni 20 e 21 giugno, cioè la notizia veramente scioccante sulle richieste del’Osoppo di bombardare terroristiamente Udine ( l’Osoppo nata per la difesa del Friuli) e quella sul massacro dei calmucchi nel bosco sopra Zovello consumato dagli “Spara e fuggi”sotto il monte “Piz di Mede”. Quest’ultima mia rivelazione, tradotta dalle Associazioni cosacche della Federazione Russa, dove ormai sono di casa, mi è stato detto che ha raggiunto la Calmucchia per cui mi piace che siano in molti a saper di quei morti nella Carnia. Ma soprattutto il libro “COSACCHI  CONTRO PARTIGIANI” con le sue concrete verità sta sfondando molte porte. Vecchi amici veronesi, memori della mia attività giornalistica ultraventennale di corrispondente collaboratore svolta per i quotidiani “L’Arena di Verona” e “Il Giornale di Vicenza”, mi hanno informato di avermi piacevolmente ricordato durante una cena complimentandosi per avere io smentito, con delle testimonianze schiaccianti, le vergognose menzogne dichiarate a suo tempo, con un articolo su tali testate a firma da un tale che, qualificandosi ex partigiano osovano, affermava che, i cosacchi, nella zona di Barcis-Cimolais, come riferito a pag. 39 del citato mio volume, avevano violentato una donna e poi squartata a sciabolate e dei nipotini fatti saltare in aria con una bomba a mano legata al petto di ciascuno di loro.
Un signore che aveva assistito alla mia presentazione del libro il 9 giugno corr. a Tarcento., avendo avuto il mio numero di cellulare, mi ha telefonato dichiarandosi compiaciuto per le mie puntualizzazioni critiche sul programma dell’ Organizzazione Osoppo ed ha aggiunto di aver sentito anche lui che l’osovano don Lino, nell’ immediato dopoguerra, secondo insistenti voci, si sarebbe presentato in varie parrocchie della Carnia, a Paularo ad esempio, e avrebbe chiesto di farsi custode di certi diari redatti dai parroci contenenti gravi annotazioni riguardo l’operato dei partigiani, diari che in realtà gli sarebbero stati consegnati, ma non sarebbero stati restituiti. Molto mi interessava il diario segreto della parrocchia di Paularo, riferito al 1944, in quanto nel medesimo, secondo testimonianze ascoltate durante mie indagini, si asseriva chi era stato realmente, nel luglio 1944, ad uccidere quattro pastori a malga Cordin, due dei quali erano dei poveri ragazzi. Trattasi di barbaro delitto riguardo il quale regna tutt’ora l’incertezza se ad uccidere, siano stati i tedeschi o i partigiani. In ogni caso, sulla base di quello che so e contando sul mio istinto sensazionale, riterrei di poter trarre una conclusione. A suo tempo, svolsi al riguardo accurati accertamenti anche in Austria, nella valle del Gail e passai a malga Cordin: era una giornata settembrina e mi sovviene quel tipico odore di malga che mi era familiare negli anni adolescenti, avendo anch’ io trascorso, da pastore studente, delle stagioni in una grande malga. Tornando a Cordin ho in ogni caso sempre in animo, credetemi, il tormento irrisolto di chi può avere avuto il coraggio di uccidere i due pastorelli con un colpo d’arma in testa.Al rinvenimento dei cadaveri uno dei due aveva una fionda in tasca.  Dai pennaioli carnici, su questa vicenda, compresa una vecchia farfalla acida che si occupa di “vizende partiziane”, ma che non conosce la storia e credo che dovrà fare le valige,  non venne e non viene alcun sostegno perché non sanno nulla. Un coetaneo, tempo fa, telefonandomi dalla Carnia, mi ha rammentato invece il caso “Olmo” ( Casali Enore) dicendomi che dei carnici superstiti di quel lontano periodo, interessati a sapere, attendono che che io parli !!!
26 giugno 2017                                                           PIER ARRIGO CARNIER


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