giovedì 27 febbraio 2020


CARNIER PIER ARRIGO

CONSIDERAZIONI SUL DISTACCO DI TITO DA STALIN NEL 1948.
PIER ARRIGO CARNIER·GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2020·

Interessante excursus storico. Da qualche tempo attraverso lo studio e le considerazioni ho rilevato che la posizione di JOSIP BROZ TITO va collocata sul piano storico, in una diversa luce rispetto alle generiche considerazioni che si fanno in Italia. La vicenda delle Foibe sofferta dagli italiani, dovuta a causali e roventi tensioni di circostanza che, per la sensibilità italiana, ha creato un blocco statico negativo sulla figura di Tito e della Federativa iugoslava, ferma restando la memoria di tale grave ferita, merita però di essere rivista con un' apertura alla conoscenza di rilevanti vicende. Occorre fondamentalmente conoscere le fasi della Resistenza iugoslava che, pur nella diversità etnica iugoslava, fu realmente sentita e giunse alla conferma dell' unità, contrastata inizialmente dagli alleati anglo americani tendenti a favorire gli interessi di Stalin, contrario a riconoscere le aspirazioni di indipendenza e unità iugoslava. Tito, in un' importante seduta di esponenti partigiani a Jaice in Bosnja, disconoscendo il governo di Re Pietro Karageorgevic in esilio a Londra, proclamò d' autorità l' esistenza dei poteri della Resistenza in nome del popolo iugoslavo. Occorre prendere conoscenza degli scritti autorevoli di KOLAKOVIC, riguardo vicende incisive della Resistenza iugoslava dalle quali esce rafforzata l' immagine di Tito. Importanti sono poi le motivazioni che dettero luogo, nel 1948, al distacco di Tito da Stalin e, in questo senso sono essenziali le testimonianze di WLADIMIR DEDIJER, protagonista della Resistenza e biografo di JOSIP BROZ TITO. In quanto alla linea politica del comunismo di autogestione con apertura negli uLtimi tempi al mercato comune europeo, alla crescita ed ai settori in difficoltà della Federativa, risultano rilevanti le affermazioni del ministro EDVARD KARDELJ di cui Video-intervista You Tube con tale titolo nel mio diario. Nel 1956, al verificarsi dell' intervento armato punitivo di Stalin sulla Cecoslovacchia Tito, che aveva stretto un patto di amicizia con la stessa, accusò e condannò apertamente l' URSS e quindi Stalin accusandolo di voler sopprimere l' indipendenza della Cecoslovacchia . Dall'' assieme delle vicende enunciate la figura di Tito esce in una luce da cui emerge l' impegno per una chiara difesa delle dignità nazionali sia della Cecoslovacchia che dell’ Ungheria e Polonia ed ovviamente quella della Iugoslavia. Questa autorevole presa di posizione di Tito conferisce alla sua personalità positiva considerazione ed apertura ad un clima difforme della dogmatica comunista. Le motivazioni fondate dell’ insurrezione partigiana costituiscono motivo portante che formano il quadro nel quale, l' argomento foibe, viene a collocarsi.Al dilà di questo, ferma restando la pagina di crimini e violenze, non giustificabili, dei partigiani slavi sugli italiani nell' Istria e Dalmazia, emerge e si evidenzia che gli italiani ebbero le proprie responsabilità avendo agito, a fianco dei tedeschi nell' occupazione della Iugoslavia, per ragioni di opportunita non giustificate da motivazione sostenibile. Il nostro esercito inoltre (generale Roatta) non fu esente da crimini nella fase occupazionale. Vi sono prove che i militari italiani, sia pure a quanto pare in un clima di ritorsione ma pur sempre quali occupatori, tagliarono comunque le teste a partigiani slavi. In conclusione è molto importante, sulla base di fonti storiche serie, prendere atto del rischioso sforzo di Tito nell' affrontare il distacco da Stalin, cioè la separazione dall' influenza dominante sovietica il che costituì per l' Italia e non solo, misura di sicurezza, stante il noto progetto del dittatore sovietico di estendere l’ avanzata in occidente ivi compreso il nord Italia orientale ( documentazione testo dello storico russo Zaslavsky Viktor) e fu il mancato appoggio dei Balcani che distolse Stalin da tale obbiettivo. Non vorrei essere tedioso ma ribadisco sotto il profilo storico tre fatti incisivi che avvalorano Tito :l’ importanza della motivata resistenza iugoslava, il distacco di Tito da Stalin e la sua presa di posizione contro l’ intervento dell’ URSS in Cecoslovacchia in difesa dei principi di indipendenza. Tito creò poi l’ organismo degli Stati non allineati con sede per le riunioni a Belgrado, quale coalizione equilibratrice di forze tra le potenze dominanti ( definite plutocratiche, con termine usuale del fascismo) e gli stati minori ed in difesa degli interessi di questi ultimi.


27 febbraio 2020 CARNIER PIER ARRIGO

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