martedì 13 ottobre 2020

     CARNIER  PIER ARRIGO   


RE ALESSANDRO I° DI IUGOSLAVIA ED IL MINISTRO FRANCESE BARTHOU, VITTIME DELL' ATTENTATO DEL 9  OTTOBRE 1934 A MARSIGLIA






Come spesso ho avuto modo di ricordare re Aessandro I° Karagiorgijevic fu assassinato il 9 ottobre 1934 a Marsiglia ed incidentalmente fu colpito a morte anche il ministro francese Barthou.i . L' assassino, il terrorista bulgaro-macedone Vlado Chernozemski, cadde ucciso sul posto nella mischia creata dall' intervento della polizia, per cui non potè essere arrestato, interrogato e fare dichiarazioni sui mandanti. Tali erano Ante Pavelic, poi Poglavnik della Croazia e Branco Jelic, suo stretto collaboratore. A suo tempo, in motivate circostanze, divenni stretto amico di Branco Jelic, medico che parlava sette lingue. Ci vedevamo spesso in Austria, anche in occasione all' annuale commemorazione della tragedia croata di Bleiburg, nel sud Carinzia. Seppi da lui, nei dettagli, le predisposte fasi dell' attentato di Marsiglia, irrinunciabile assassinio finalizzato a provocare l' indipendenza della Croazia, come infatti avvenne. Vlado Chernozemski, aveva avuto istruzioni particolareggiate. Jelic, noto tribuno croato esule in Germaia, nel periodo di potere di Josip Broz Tito, svolse delicati rischiosi incarichi sempre finalizzati a dissociare la Croazia dalla Federativa Iugoslava. Ebbe importanti rapporti con fonti di potere sovietica. Era inoltre amico dell ' esponente palestinese Amin el Husseini che anch' io personalmente conobbi in occasione a una sua partecipazione alla citata commemorazione di Bleiburg. Mi disse fra l' altro, riguardo il suo passato, riferito al periodo di potere nazista, di essere stato arrestato trentotto volte dalla Gestapo. Fra l' altro precisò che, ad alto livello, si voleva sapere se nell' assassinio di re Alessandro vi fosse stata la mano della massoneria o se comunque vi fossero state pressioni dalla stessa. Rammento di essermi reso conto del retroscena di intrighi e di interessi che sempre stanno dietro i grandi fatti ed i delitti. Jelic morì nel 197I nell' ospedale civile di Berlino, credo di non sbagliarmi come data, in seguito alle ferite di un attentato da parte dell' UBDA, la Polizia segreta della Federativa iugoslava. Parlai con lui per telefono il giorno prima del suo decesso. Imparai da Jelic molte cose ed appresi varie vicende talune affascinanti. Mi descrisse molte particolarità su Ante Pavelic precisando che era avvocato e parlava sempre a bassa voce. Seppi, e non solo da Jelic, che Pavelic alla fine della guerra, lasciata la Croazia in fuga, dopo varie vicende trovò rifugio e protezione nel Vaticano e venni inoltre a conoscenza delle manovre che subirono le risorse e riserve finanziarie dello Stato croato a cui non fu estraneo il Vaticano....Su questo avevo preparato un prezioso articolo che conservo e che diversi anni fa passai a Il Gazzettino, ma  non fu pubblicato.... Nell' amicizia con Jelic vissi un clima ardente di propositi che mi affascinava e molto vi sarebbe da dire...!!!! 12 ottobre 2020.
 

                                                   CARNIER   PIER  ARRIGO


 
Post  Scriptum

Certa fonte d' informazione su BRANKO JELIC  lo definìsce  terrorista croato il che mi lascia  del tutto indifferente. Jelic fu noto tribuno politico  che operò  per l' indipendeza della Croazia che a suo tempo fu un Regno. Jelic fu membro guida di un  movimento che assunse veste di sovversione quale metodo per demolire il potere serbo, ed ebbe successo..Altro sistema efficace non  esisteva e non esiste per provocare un risultato. Rammento che Pavelic diceva che il potere non si piega con le belle parole e le promesse democratiche, ma al prezzo di sangue  !!!



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