lunedì 4 marzo 2019

PUBBLICAZIONE SUI KRASSNOFF USCITA IN RUSSIA





                    CARNIER  PIER  ARRIGO


PUBBLICAZIONE SUI  KRASSNOFF USCITA IN RUSSIA


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Pier Arrigo Carnier   Nella copertina del libro sono riprodotte foto, dal basso all' alto, dei tre Krassnoff, Piotr Nikolaevic, Semion e Nikolaj Nikolaewitsch pronipote. Di loro ho parlato ampiamente nel mio volume "L' Armata cosacca in Italia 1944-1945", uscito nel 1965 con molte riedizioni, oltre a un gran numero di miei articoli sulla stampa, nel corso di decenni, con preziose notizie, su Piotr e la moglie, avute in parte in Germania, con acquisizione di tutti i diritti, dalla baronessa Irina von Schweder, nobildonna eccezionale che ospitò i due coniugi allorchè, nel 1919, lasciarono la Russia come profughi. Il pronipote Nicolaj Nikolaewitsch era ufficiale nella Scuola "JUNKER" Cosacchi di Villa Santina (Carnia) sulla quale detengo vari documenti non ancora pubblcati. Dopo la ritirata nel giugno 1945, mentre si trovava con la massa dei cosacchi Lienz, Nikolaj Nikolaevic visse la tragedia della consegna ai sovietici e subì la deportazione in Siberia. Fu liberato dopo oltre dieci anni ed attraverso la Svezia si stabilì in Argentina dove, come scrissi a pag. 238-239 del citato mio volume, fu assassinato da un agente sovietico che gli offrì delle sigarette narcotizzate provocandogli un collasso cardiaco. Riguardo l' atamano Krassoff il colonnello Nazarenko, come riferito nelle mie pubblicazioni, mi ragguagliò sulla sua destituzione dal comando effettivo dell' Armata, che avvenne ad Artegna (Udine) non appena egli giunse da Berlino in Italia, dopo di che si stabilì a Villa di Verzegnis dove, su disposizioni dei tedeschi, come da prove da me citate nel mio ultmo volume "Cosacchi contro Partigiani"-Mursia-Milano, egli tenne un comportamento rigorosamente riservato. escludendo ogni cotatto con civili carnici, mantenendo rapporti unicamente coi membri del suo entourage.Senza alcun proposito di contestazione, ma al solo scopo di rispettare fatti e circostanze accertate ed incontestabii, non posso evitare di dire che la notizia che nella sua sede all' lbergo "Savoia" di Villa di Verzegnis l' atamano, data anche la sua posizione, abbia tenuto conversazioni delicate con taluno, non del suo entourage, che nessuno dei testimoni presenti o frontalieri all' albergo "Savoia" di Villa di Verzegnis, ha mai visto nè sentito parlare, motivato all' origine da un inconro casuale determinato da vicenda partigiana in località dove Krassnoff mai mise piede, con la precisazione, senza negare il fatto addotto , che l'argomento era di competenza di un ufficiale ordinario e non di un generale e che tenendo anche conto che Krassnoff era stato destituito dal comando effettivo sull' armata e non aveva pertanto alcuna ingerenza in questioni partigiane, l' argomento dei dialoghi è semplicemente una favola.completamente priva di ogni e qualsasi supporto .








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