giovedì 30 maggio 2019




IL GRANDE MAESTRO, PITTORE 

SEGANTINI
  

Avendo dipinto per lunghi anni e raggiunto un notevole livello, grazie ai maestri Marco Davanzo, Orazio Toschi e Pio Solero  prima di avviarmi sulla strada della storiografia e letteratura  spinto da fondate motivazioni, in data  11 luglio 2016, a proposito di un' opera del Segantini scrivevo quanto segue :



Pier Arrigo Carnier.    Nota opera del Segantini  in cui si evidenzia la tenerezza materna. Di grande interesse la sua costruzione pittorica radicata su un principio, una specie di atomo della concezione cromatica, in cui i colori, cioè le terre di cui Segantini aveva peculiare puntigliosa conoscenza, formavano una segreta associazione. secondo il concetto del divisionismo inteso a produrre effetto ottico sul quadro guardato a distanza. Il suo quadro non nasceva da lampi creativi, ma da una lenta costruzione come chi vuole edificare una casa, partendo dalle fondamenta. L' opera, prevalentemente, risultava dominata da una luce paragonabile a quella del calare del giorno, intesa quasi a cogliere un momento di mestizia. A Torino ad una mostra del Segantini, assieme a mia moglie Wanda, non riuscivo a staccare gli occhi dalle tele preso dall'interesse tecnico, al dilà del significato assuntivo delle opere sempre d' incantevole fascino, della cromaticità a volte anche consistente, dell' insieme delle terre usate e del metodo di fissazione più che di stesura. Si tratta di argomento, in certo senso scientifico, in merito al quale ho però riscontrato un grande vuoto di conoscenza interpellando, in Italia, anche pittori di un certo talento.
11 luglio 2016
Pier Arrigo Carnier

Nessun commento:

Posta un commento