domenica 18 agosto 2013

NETTA CONDANNA DEL V IDEO "CARNIA 1944.UN'ESTATE DI LIBERTA'"



COMUNICATO AD AMICI E SIMPATIZZANTI E A QUANTI SI INTERESSANO  DI VICENDE STORICHE.

Mi è capitato oggi 17 agosto, di essere fermato per strada, qui dove vivo nel Friuli sud occidentale,  cioè nel pordenonese se  vogliamo etnicamente nel Veneto, da due carnici che, da decenni sono qui trasmigrati ed hanno preso  residenza i quali, pur sapendo solo vagamente della mia attività culturale e  storiografica, vollero espormi un loro grave quesito ed avere una risposta. Mi dissero di essere nati in Carnia, e di essersi ivi trovati, nell’estate partigiana 1944,  uno rispettivamente all’età di dieci anni nato a Cedarchis, l’altro di quindici anni,  e di essere quindi  diretti testimoni degli accadimenti di quel periodo. Ricordai loro di essere anch’io testimone di quegli eventi ed anzi, entrando nel merito a circostanze, rammentai di essermi trovato un paio di volte la sera tardi a Tolmezzo occupata da fascisti  tedeschi e  ricordare  la ronda tedesca formata da tre elementi  con gorgiera che, a scopo d’ispezione,  percorreva le strade del centro cittadino e  della quale si sentivano, a distanza,  i passi cadenzati che  mettevano quasi paura  e, al passaggio della stessa, si stabiliva un rigoroso silenzio ……Ma veniamo al dunque.
 Mi dissero, di aver letto a più riprese sui quotidiani regionali, la vicenda dai titoli  di ”Carnia libera 1944”  o   “ Carnia 1944. Un’estate di libertà”,  precisando  con sdegno  di non capire da dove salti fuori  tale libertà per cui mi chiesero che  dessi loro una spiegazione, ricordando essi di aver vissuto,  non una condizione di libertà ma l’esatto contrario ed a comprova mi  citarono particolari riferiti  alla presenza dei tedeschi ricordando poi le gravi rappresaglie sulle malghe al confine orientale ed alta valle del But, dal 18 al 22 luglio, con numerose vittime civili,  causate da  provocazioni partigiane  con furti di bestiame ed uccisioni nella valle austriaca  del Gail, ( in realtà, da quanto io so, ferme restando le provocazioni partigiane nella valle del Gail ed altro, si trattò di una ponderata punizione tedesca contro l’attività partigiana comunista carnica, avendo in essa ravvisato   un  legame con gli obbiettivi slavi). Ricordarono inoltre la fame  sopportata in quell’estate dalla popolazione che spinse  migliaia di carnici all’esodo, attraverso il passo di monte Rest, per cercare risorse in pianura, avendo i tedeschi, all’inizio dell’estate, bloccato ogni rifornimento alimentare a  punizione dell’attività partigiana antitedesca. Lasciandoli  parlare  nell’ idioma carnico frammisto ad italiano sentivo fluire quella verità vera da me vissuta, sostenuta nelle mie pubblicazioni ed attività giornalistica, verità   di recente da me ribadita via internet.
Non mi restò che dichiarmi d’accordo coi i loro sdegnosi dubbi per cui trovarono in me una porta sfondata. Non mi restò pertanto che confermare che “ Carnia libera 1944” o “ Carnia 1944. Un’estate di libertà” è e rimane null’altro che un’ invenzione di comodo priva di ogni e qualsiasi  effettivo supporto storico.
Non mi dilungo in commenti ma,  come dissi ai due carnici, è  preoccupante  pensare, dal come stanno le cose , quale sovvertimento potranno ancora subire le vicende storiche  di quel lontano 1944 dopo che gli ultimi testimoni, e fra gli stessi io medesimo, saranno scomparsi !!!

18 agosto 2013

PIER ARRIGO CARNIER

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